L’articolo analizza una glossa presente nel manoscritto Par. lat. 9347 (Reims, IX secolo) contenente i Carmina di Venanzio Fortunato. La glossa interpreta il termine grafioli come un piatto culinario fatto di pasta ripiena, cotta nel grasso, anziché nel significato tecnico di “innesto” legato all’arboricoltura. Si esplora l’origine del termine, ipotizzando una derivazione germanica (krâpho/krâfo) e la sua romanizzazione precoce. Si evidenzia una possibile connessione tra il vocabolo grafioli e l’italiano “ravioli”, analizzando l’evoluzione linguistica e culinaria del termine attraverso i secoli. Inoltre, si discute il contesto culturale e linguistico della glossa, suggerendo che il glossatore abbia associato il termine a tradizioni alimentari comunitarie medievali.
The article analyses a gloss in the manuscript Par. lat. 9347 (Reims, 9th century) containing the Carmina of Venantius Fortunatus. The gloss interprets the term grafioli as a culinary dish made of stuffed pasta, cooked in fat, rather than in the technical meaning of “graft” related to arboriculture. The origin of the term is explored, hypothesizing a Germanic derivation (krâpho/krâfo) and its early romanization. A possible connection between the term grafioli and the Italian “ravioli” is highlighted, analyzing the linguistic and culinary evolution of the term through the centuries. Furthermore, the cultural and linguistic context of the gloss is discussed, suggesting that the glossator associated the term with medieval community food traditions.