Il saggio presenta una nuova ricerca sul volgarizzamento del Roman de Tristan en prose noto come Tristano Corsiniano (Roma, Biblioteca Corsiniana, 55 k 5), testo alquanto trascurato del panorama arturiano italiano, variamente ascritto all’area veneta (Padova, Vicenza, Verona, terraferma veneta) dagli studi precedenti. Analizzando i dati codicologici, linguistici e iconografici, lo studio giunge a formulare l’ipotesi di una genesi del manoscritto in area veneziana nell’ultimo quarto del Trecento, attraverso la mediazione di un modello veronese perduto. L’articolo si incentra in particolare su un’approfondita analisi della decorazione che accompagna il testo, ponendola a confronto con quella contenuta in vari manoscritti coevi dell’area veneziana, al fine di evidenziare la presenza di una tipologia illustrativa e di una prassi pittorica che inseriscono il manoscritto corsiniano nella maniera ascrivibile a un possibile atelier di ambiente lagunare.

The essay presents new researches about the italian version of the Roman de Tristan en prose, better known as Tristano Corsiniano (Rome, Biblioteca Corsiniana, ms. 55 k 5), a rather ignored text by the Italian arthurian audience, variously registered in the Venetian area (Padua, Vicenza, Verona, Venetian ground) by previous studies. Analysing the codicological, iconographical and linguistic data, the study posits a genesis of the manuscript in the Venetian area in the last quarter of the thirteenth century, through the mediation of a lost Veronese specimen. Moreover, the article presents a detailed analysis of the decoration attached to the text, by comparing it with various manuscripts of the same age of the same indicated area, in order to underline the presence of similarities ascribable to a supposed Venetian atelier, both for the illustrative typology and for the pictorial praxis testified by the Corsinian manuscript.