Nel campo degli studi sul romanzo arturiano in prosa, il volume di Nicola Morato qui esaminato – Il ciclo di “Guiron le Courtois”. Strutture e testi nella tradizione manoscritta, Firenze, Ed. del Galluzzo, 2010 – si caratterizza per la complesstà e l’originalità dell’approccio metodologico: propone sia una recensio delle fonti manoscritte che una definizione strutturale del ciclo. L’operazione ecdotica modifica radicalmente il quadro finora proposto dagli studiosi e pone le basi per una nuova edizione critica della prima parte del ciclo, il Roman de Meliadus. L’analisi narratologica coglie in modo eccellente la peculiarità e il tono del Guiron, nelle folta trama delle digressioni, nella dimensione mondana, nella splendida «antiquata nonchalance».
In the field of studies of Arthurian prose romances, Nicola Morato's book, Il ciclo di “Guiron le Courtois”. Strutture e testi nella tradizione manoscritta (Firenze: Edizioni del Galluzzo, 2010) is characterised by its originality and complexity of methodological approach, as it puts forward both a recensio of the textual sources and a structural definition of the cycle. The ecdotic procedure radically modifies the view advanced by previous scholarly works and lays the basis for the critical edition of the first narrative of the cycle, the Roman de Meliadus. The narratological analysis excellently seizes the peculiar features and the tone of the Guiron, in its thick weave of digressions, its worldly dimension, and its dazzling «old-fashioned nonchalance».